Focus Transizione refrigeranti e normative

11.11.2025

Transizione nei sistemi VRF: il 2026 segna l’inizio di una nuova fase per la climatizzazione commerciale

Dal 1° gennaio 2026 il refrigerante R-410A non potrà più essere utilizzato nei sistemi VRF di nuova produzione. L’R-32 (A2L) diventa il nuovo standard, aprendo una fase di transizione tecnica e normativa per il settore HVAC-R.

Il 1° gennaio 2026 segnerà un punto di svolta per il mercato della climatizzazione commerciale. Da quel momento, infatti, sarà vietata la produzione e l’importazione di sistemi VRF (Variable Refrigerant Flow) contenenti R-410A, refrigerante ad alto GWP (circa 2.088).

Una finestra di sell-through consentirà la vendita delle unità già immesse sul mercato fino alla fine dello stesso anno, ma si tratta solo di una fase temporanea: l’industria si prepara ormai a una migrazione definitiva verso refrigeranti a basso GWP della classe A2L, con l’R-32 come principale protagonista.

Questo passaggio non rappresenta solo un cambio di fluido, ma una trasformazione tecnica e organizzativa che coinvolge progettisti, installatori, manutentori e distributori.

 

Dall’R-410A all’R-32: cosa cambia per impianti e professionisti

Il nuovo refrigerante R-32 offre un GWP di circa 675, mantenendo prestazioni simili o superiori all’R-410A e una maggiore efficienza energetica. Tuttavia, l’introduzione di un gas leggermente infiammabile (A2L) comporta l’adozione di nuove prassi operative.

Le aziende del settore HVAC-R devono pianificare con attenzione questa fase:

  • gestione delle scorte e dei sistemi ancora basati su R-410A;
  • tempistiche di progetto e approvazione nei grandi impianti commerciali;
  • selezione di componenti compatibili e nuovi protocolli di installazione.

Molte imprese stanno già valutando se esaurire le unità R-410A rimaste o anticipare la conversione completa all’R-32, in modo da evitare ritardi e criticità nel periodo di transizione.

 

Sicurezza e formazione: le priorità per il 2025

L’introduzione dei refrigeranti A2L richiede una revisione profonda delle procedure di sicurezza. L’infiammabilità, seppur ridotta, impone:

  • rilevazione automatica delle perdite e ventilazione adeguata;
  • rispetto delle normative tecniche come UNI EN 378, ASHRAE 15/34 e UL 60335;
  • utilizzo di strumenti certificati e componenti compatibili con i nuovi gas.

Per questo motivo, la formazione dei tecnici e dei progettisti assume un ruolo centrale. La conoscenza delle proprietà dei refrigeranti A2L e delle procedure di manutenzione sicura sarà una condizione essenziale per operare sul mercato.

 

Pianificazione e visione strategica per la filiera HVAC-R

Oltre agli aspetti tecnici, la transizione al R-32 avrà impatti diretti sulla logistica e sulla supply chain.

Nei progetti su larga scala, la disponibilità di unità, tempi di consegna e approvazione dei submittal potrebbero sovrapporsi al periodo di cambiamento. Pianificare per tempo gli ordini e scegliere la strategia di migrazione più coerente con il proprio mercato diventa quindi un fattore competitivo.

La transizione 2026 segnerà l’inizio di una nuova fase per il settore HVAC-R: più sostenibile, regolamentato e tecnologicamente avanzato. Chi saprà anticipare le sfide potrà trasformare il cambiamento in un’opportunità di crescita e posizionamento nel nuovo scenario del freddo e della climatizzazione commerciale.