Focus Normative e sicurezza

13.10.2025

Nuovo Regolamento UE 2025/1893: formazione obbligatoria rafforzata per professionisti HVACR mobile

UE 2025/1893 aggiorna la normativa europea per la formazione HVACR mobile: quattro tipi di attestato obbligatori (M1-M4), certificazione negli Stati membri, obbligo di competenza per refrigeranti alternativi e prestazione ambientale.

Il 19 settembre 2025 è entrato in vigore il Regolamento di esecuzione UE 2025/1893, che aggiorna il quadro europeo per la formazione e certificazione degli operatori impegnati in refrigerazione mobile e aria condizionata. Il decreto stabilisce obblighi minimi per attestati relativi alla manutenzione, controllo perdita e recupero dei refrigeranti, compresi quelli alternativi e nei veicoli mobili (automobili, treni, macchinari agricoli).

Vengono definite quattro tipologie di certificato (M1-M4), differenziate per competenze e ambiti applicativi, con l’obiettivo di garantire uniformità tra gli Stati membri, elevati standard di sicurezza e riduzione delle emissioni di gas fluorurati. AREA e ATF hanno partecipato attivamente alla sua definizione.

 

Tipologie di attestati e ambiti di applicazione

Il nuovo regolamento introduce quattro livelli di attestato: M1, M2, M3 e M4, ciascuno corrispondente a competenze specifiche e tipi di apparecchiature. Si passa dagli impianti più semplici ai veicoli mobili più complessi: auto, camion, treni, macchinari agricoli, macchine movimentazione merci e container intermodali.

Gli attestati coprono attività quali manutenzione ordinaria, assistenza, il controllo delle perdite, il recupero dei refrigeranti e la gestione del gas refrigerante, inclusi quelli alternativi a basso GWP o con caratteristiche infiammabili o tossiche.

 

Obiettivi del regolamento: sicurezza, ambiente e mercato del lavoro

Questo aggiornamento normativo mira a raggiungere diversi obiettivi: aumentare la sicurezza degli operatori, in particolare quando si tratta di refrigeranti infiammabili, tossici, o ad alta pressione; ridurre le emissioni derivanti da perdite o uso scorretto dei gas; migliorare l’efficienza energetica delle apparecchiature attraverso una formazione qualificata; e infine uniformare i requisiti tra gli Stati membri per favorire il riconoscimento reciproco degli attestati e facilitare la mobilità professionale nel settore HVACR.

 

Impatti e sfide per il settore HVACR

Per i tecnici del freddo, installatori e imprese, il regolamento comporta sia opportunità che sfide. Sul fronte positivo, il riconoscimento europeo dei certificati può aprire mercati, incrementare la fiducia da parte dei clienti, e incentivare l’adozione di tecnologie più sostenibili.

Tuttavia, alcune criticità restano: adeguare corsi di formazione e investire in programmi che rispettino i nuovi standard; riconversione dei formatori; costi e tempi di certificazione; reperibilità di corsi locali accreditati conformi al regolamento. Infine, la corretta applicazione dipenderà anche dalla capacità delle autorità nazionali di recepire e controllare il rispetto delle nuove norme.